Anfiteatro morenico di Ivrea
L'anfiteatro morenico di Ivrea (abbreviato in AMI) è un rilievo morenico di origine glaciale situato nel Canavese.Risale al periodo Quaternario e fu creato dal trasporto di sedimenti verso la pianura Padana operato nel corso delle glaciazioni dal grande ghiacciaio che percorreva la vallata della Dora Baltea. Con una superficie di più di 500 km² è una tra le unità geomorfologiche di questo tipo meglio conservate al mondo
In tutta la zona interessata sono ben evidenti le varie pulsazioni glaciali che nel tempo hanno prodotto imponenti accumuli morenici. Tra questi si segnala in particolare la morena laterale sinistra dell'antico ghiacciaio, detta Serra di Ivrea: si tratta della più grande formazione del genere esistente in Europa.Il suo omologo destro, di forma meno regolare, è rappresentato dai rilievi situati tra Bairo e lo sbocco del torrente Chiusella sulla pianura.
La morena frontale è invece costituita da una successione di colline che si estendono tra Agliè e Viverone e che vengono interrotte tra Mazzè e Villareggia dal varco aperto dalla Dora Baltea.
All'interno dell'anfiteatro si trova la vasta area pianeggiante, la cui quota altimetrica è in generale compresa tra i 210 e i 270 m s.l.m., nella quale sono situati numerosi centri abitati tra i quali la città di Ivrea.La continuità di questa pianura è interrotta qua e là da rilievi isolati e da alcuni cordoni collinari minori; uno di questi definisce al suo interno il Piccolo Anfiteatro Morenico, centrato sui paesi di Strambino e Scarmagno.
Alcune leggende diffuse nel Canavese narravano dell'esistenza nell'area dell'AMI di un vasto lago che Ypa, la mitica regina-sacerdotessa che guidava il popolo dei Salassi, avrebbe bonificato facendo scavare una galleria nei pressi di Mazzè in modo da scaricarne le acque all'esterno della cerchia di colline che gli faceva da argine verso sud.
Secondo i geologi nella fase finale del Pliocene, il periodo geologico che precedette la formazione dell'anfiteatro morenico, nell'area canavesana il mare che occupava a quei tempi il bacino padano e che si spingeva fino all'interno delle valli d'Aosta e dell'Orco venne gradualmente riempito dai sedimenti originatisi dall'erosione della catena alpina.
La creazione dei grandi apparati morenici allo sbocco della Valle d'Aosta non ebbe impatto solo sull'area oggi compresa nell'AMI ma modificò in modo anche consistente l'idrografia dei territori limitrofi.
L'area dell'anfiteatro morenico comprende al suo interno alcune frequentate mete turistiche quali il lago di Viverone e il lago Sirio, attorno a cui si è sviluppata da tempo una discreta rete di strutture ricettive quali campeggi, hotel e ristoranti di vario tipo. Le acque dei due laghi sono balneabili e, nel caso di quello di Viverone, una linea pubblica di navigazione collega i principali centri abitati della costa.
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